Chi ha bisogno di Kinko’s (Wikipedia)?
Gli scritti originali degli apostoli erano venerati. Le chiese li studiavano, li condividevano, li preservavano con cura e li conservavano come un tesoro sepolto.
Ma, ahimè, le confische romane, il trascorrere di 2.000 anni e la seconda legge della termodinamica hanno avuto il loro tributo. Allora, oggi, cosa abbiamo di quegli scritti originali? Niente. I manoscritti originali sono spariti (anche se ogni settimana gli studiosi della Bibbia, senza dubbio, si sintonizzano su Antiques Roadshow sperando che ne possa emergere qualcuno).
Ma il Nuovo Testamento non è solo in questo destino; nessun altro documento analogo della storia antica esiste oggi. Gli storici non sono preoccupati dalla mancanza di manoscritti originali se hanno copie affidabili da esaminare. Ma sono disponibili copie antiche del Nuovo Testamento e, in caso affermativo, sono fedeli agli originali?
Con il moltiplicarsi del numero delle Chiese, centinaia di copie furono accuratamente realizzate sotto la supervisione dei capi delle Chiese. Ogni lettera era meticolosamente scritta con inchiostro su pergamena o papiro. E così, oggi, gli studiosi possono studiare le copie sopravvissute (e le copie delle copie, e le copie delle copie delle copie – capite), per determinare l’autenticità e arrivare ad una approssimazione molto vicina ai documenti originali.
In pratica, gli studiosi di letteratura antica hanno ideato la scienza della critica testuale per esaminare documenti come l’Odissea, confrontandoli con altri documenti antichi per determinarne l’accuratezza. Più di recente, lo storico militare Charles Sanders ha migliorato la critica testuale ideando un test in tre parti che guarda non solo alla fedeltà della copia ma anche alla credibilità degli autori. I suoi test sono questi: Il test bibliografico
• Il test delle prove interne
• Il test delle prove esterne [7]
Vediamo cosa succede quando applichiamo questi test ai primi manoscritti del Nuovo Testamento.
Il Test bibliografico.
Questo test confronta un documento con la storia antica dello stesso periodo. Chiede:
• Quante copie esistono del documento originale?
• Qual è la distanza temporale tra gli scritti originali e le prime copie?
• Come combacia un documento con un’altra storia antica?
Pensate se avessimo solo due o tre copie dei manoscritti originali del Nuovo Testamento. Il campionamento sarebbe così piccolo che non potremmo verificarne l’accuratezza. Di contro, se ne avessimo centinaia o addirittura migliaia, potremmo facilmente eliminare gli errori di documenti trasmessi male.
Quindi, come appare il Nuovo Testamento a confronto di altri scritti antichi sia per quanto riguarda il numero di copie che per l’intervallo di tempo dagli originali? Oggi esistono più di 5.000 manoscritti del Nuovo Testamento nella lingua greca originale. Molti di questi manoscritti sono solo frammenti, mentre altri sono libri praticamente completi. Quando si contano le traduzioni in altre lingue, il numero è l’incredibile cifra di 24.000, che va dal secondo al quindicesimo secolo.
Confrontiamo questo con il secondo manoscritto storico antico meglio documentato, l’Iliade di Omero, con 643 copie. [8] E ricordiamoci che la maggior parte delle opere storiche antiche ha molti meno manoscritti esistenti rispetto a quella (di solito meno di 10). Lo studioso del Nuovo Testamento Bruce Metzger ha osservato: “In contrasto con queste cifre [di altri manoscritti antichi], il critico testuale del Nuovo Testamento è imbarazzato dalla ricchezza del suo materiale”. [9]
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