Le predizioni che gli ebrei sarebbero stati dispersi, e alla fine si sarebbero riuniti nella terra di Israele, furono scritte da diversi profeti che vissero tra 500 e 1.500 anni prima di Cristo. Tuttavia, sebbene la maggior parte di loro non avesse l’opportunità di partecipare, il loro tema era coerente:
- Israele sarebbe stato distrutto. (61)
- Gli ebrei sopravvissuti sarebbero stati dispersi in nazioni straniere. (62)
- Eppure Dio un giorno avrebbe riunito il suo popolo dalle nazioni.
Tragicamente, Gerusalemme è stata distrutta due volte, assediata 23 volte, attaccata 52 volte e catturata e riconquistata 44 volte. (63)
- Gerusalemme fu distrutta nel 70 d.C. e un milione di ebrei furono uccisi.
- Gli ebrei scampati all’assedio fuggirono in altre nazioni. Per quasi 1.900 anni Israele non è esistito e Gerusalemme era “terra di nessuno”.
- Eppure gli ebrei sono sopravvissuti. L’unicità della loro sopravvivenza è notevole, considerando le molte nazioni vicine che non esistono più.
- Dopo l’olocausto nazista, milioni di ebrei emigrarono in Israele. Nel 1948, il sogno degli ebrei di 2.000 anni fa della rinascita di Israele divenne realtà.
Nessun’altra nazione nella storia è tornata in patria dopo esserne stata separata per così tanti anni. Com’è possibile che gli ebrei siano sopravvissuti mentre la maggior parte delle nazioni limitrofe non lo fecero? Come storico, Paul Johnson è colpito dalla loro straordinaria sopravvivenza.
Dove sono i Cananei? Dove sono gli Edomiti? Dove sono gli antichi Elleni e Romani, i Bizantini, i Franchi, i Mamelucchi e gli Ottomani? Sono svaniti nel tempo, irrevocabilmente. Ma gli ebrei sono ancora a Hebron. (64)
Come è potuto succedere? La terra desolata è stata restaurata; i vigneti sono stati piantati. La gente ne beve il vino e ne mangia il frutto. Queste profezie su Israele che risalgono a 2.500 a 3.000 anni fa si sono avverate. Come avrebbe potuto qualcuno predire tutti questi eventi in modo così preciso, a meno che non gli fosse stata data una visione del futuro da Dio stesso?
Profezie riguardanti la venuta del Messia
In tutto l’Antico Testamento, diventa chiaro che Qualcuno sta per venire. Lo studioso biblico Ray Stedman dice che quel “Qualcuno” è il Messia promesso da Dio:
Fin dall’inizio dell’Antico Testamento, c’è un senso di speranza e di aspettativa, come il suono di passi che si avvicinano: qualcuno sta arrivando! … Quella speranza aumenta … mentre un profeta dopo l’altro dichiara ancora un altro allettante suggerimento: Qualcuno sta arrivando! (65)
Centinaia di profezie dell’Antico Testamento parlano di un Messia (Cristo) che un giorno avrebbe portato la pace in Israele e nel mondo. (66) Circa 740 anni prima di Cristo, Dio rivelò tramite Isaia che il Messia sarebbe nato bambino. Eppure nello stesso passaggio il profeta ci dice che deve essere chiamato “Dio potente”.
Poiché un bambino ci è nato, un figlio ci è stato dato…
sarà chiamato Consigliere ammirabile, Dio potente,
Padre eterno, Principe della pace (67)
Gli ebrei in attesa devono essersi chiesti cosa intendesse Isaia con le parole “Dio Potente”. Come può un bambino essere chiamato Dio? Apparentemente il Messia sarebbe sia umano che divino. Diversi altri indizi dell’Antico Testamento rivelavano altri dettagli su chi sarebbe stato il Messia e su come avrebbe potuto essere riconosciuto. Vediamone solo alcuni. Il Messia sarebbe:
- Nato da una vergine (68)
- Della stirpe di Davide (69)
- Nato a Betlemme (70)
- Rifiutato dalla sua stessa gente (71)
- Tradito da un amico (72)
- Venduto per 30 pezzi d’argento (73)
- Silenzioso davanti ai suoi accusatori (74)
- Trafitto alle mani e ai piedi (75)
- Crocifisso con i ladri (76)
- Sepolto nella tomba di un uomo ricco (77)
- Resuscitato dai morti (78)
Quando Gesù iniziò il suo ministero, le sue azioni miracolose portarono molti a credere che fosse il Messia. Ma fu l’adempimento da parte sua di quasi 200 profezie dell’Antico Testamento a convincere i suoi seguaci.
Anche se Gesù compì potenti miracoli e ci insegnò ad amarci gli uni gli altri, Egli disse che la sua missione principale era salvarci dai nostri peccati. (79) La sua intensa sofferenza e morte dolorosa sulla croce per noi era stata predetta nel 53° capitolo di Isaia. Ecco alcune parti di quella straordinaria profezia:
Disprezzato e abbandonato dagli uomini…
Ma erano le nostre malattie che egli portava
erano i nostri dolori quelli di cui si era caricato
ma noi lo ritenevamo colpito,
percosso da Dio e umiliato!
Egli è stato trafitto a causa delle nostre trasgressioni,
stroncato a causa delle nostre iniquità;
il castigo, per cui abbiamo pace, è caduto su di lui
e mediante le sue lividure noi siamo stati guariti.
Noi tutti eravamo smarriti come pecore,
ognuno di noi seguiva la propria via;
ma il Signore ha fatto ricadere su di lui
l’iniquità di noi tutti.
Maltrattato, si lasciò umiliare
e non aprì la bocca.
Come l’agnello condotto al mattatoio,
come la pecora muta davanti a chi la tosa,
egli non aprì la bocca…
chi si affligge per la sua posterità?
Sì, fu eliminato dalla terra dei viventi,
per l’iniquità del mio popolo fu percosso a morte.
Gli si diede sepoltura con gli empi,
con il ricco fu il suo tumulo,
sebbene non avesse commesso violenza
né vi fosse inganno nella sua bocca.
Ma il Signore ha voluto
stroncarlo con i patimenti…
Dopo aver dato la sua vita in sacrificio per il peccato,
perché ha dato se stesso alla morte
ed è stato contato fra i malfattori;
perché egli ha portato i peccati di molti
e ha interceduto per i colpevoli. (80)
Quando Gesù fu accusato durante il processo, non aprì mai bocca. Sebbene Gesù avesse vissuto una vita senza peccato, fu picchiato e ucciso come un agnello al macello. Il suo corpo fu poi sepolto nella tomba di un uomo ricco.
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