La Bibbia è storicamente affidabile?
Quando valutiamo le prove a favore della Bibbia, la nostra domanda successiva è quella della sua affidabilità storica. I critici biblici hanno tentato di dimostrare che la Bibbia è falsa citando quelli che credono errori storici.
Sebbene siano stati denunciati dagli scettici diversi presunti errori, due degli argomenti più comuni contro l’attendibilità storica della Bibbia sono:
1. L’Antico Testamento è inaffidabile poiché due dei suoi personaggi più importanti, Mosè e Davide, non sono esistiti.
2. Il Nuovo Testamento è inaffidabile perché è stato scritto almeno un secolo dopo Cristo da autori sconosciuti e gli archeologi non possono verificare alcuni dei suoi personaggi e luoghi chiave.
Gli scettici credono che le prove supportino i loro argomenti. Ma hanno ragione?
I personaggi dell’Antico Testamento Mosè e Davide sono esistiti?
Se Mosè e Davide non sono esistiti, una parte significativa della storia e dell’insegnamento della Bibbia sarebbe priva di fondamento.
Diamo prima un’occhiata a Mosè, considerato la persona più importante nella storia ebraica.
- Mosè ha liberato gli ebrei dalla schiavitù egiziana.
- Mosè è chiamato il più grande di tutti i profeti ebrei.
- Mosè ha trasmesso la Legge e i Dieci Comandamenti a Israele.
- Mosè ha scritto i primi cinque libri della Bibbia (Torah).
Ma Mosè è davvero esistito?
Alla fine del XIX secolo, il critico tedesco Julius Wellhausen sostenne che Mosè non avrebbe potuto scrivere la Torah, poiché l’arte della scrittura non era ancora stata sviluppata. Wellhausen ragionò che, se Mosè non ha scritto la Torah, doveva essere un mito. Questo, unito alla scarsità di prove archeologiche su Mosè, ha portato molti studiosi scettici a sostenere che sia stato un mito.
Tuttavia, nel 1974, gli archeologi scoprirono le tavolette Ebla, che dimostravano che la scrittura esisteva ben prima del tempo di Mosè. (29) In effetti, gli archeologi trovarono numerosi documenti scritti, come le leggi codificate di Hammurabi, datate secoli prima di Mosè. (30) Sebbene queste scoperte non provino l’esistenza di Mosè, minano totalmente la ragione principale per cui Wellhausen lo definiva un mito.
Gli scettici dubitano dell’esistenza di Mosè anche perchè né lui né l’esodo ebraico dall’Egitto sono specificamente citati negli antichi scritti egiziani. Ci sono però prove schiaccianti della sua esistenza da diverse altre fonti che non possono essere negate.
- Gli antichi rabbini e scribi ebrei non dubitarono mai che Mosè fosse reale
- L’antico storico Giuseppe Flavio considerava Mosè e l’esodo reali
- Fino al XIX secolo, nessuno storico credibile ha messo in dubbio l’esistenza di Mosè
Sarebbe estremamente difficile immaginare l’origine della religione ebraica con le sue leggi e tradizioni a prescindere da Mosè. Nella sua opera classica, Una storia degli ebrei, Paul Johnson sostiene che la storia ebraica è incentrata sul fatto che Mosè sia una persona reale.
Lo storico mondiale afferma con enfasi:
L’affermazione di Wellhausen e della sua scuola che Mosè fosse una finzione successiva e che il codice Mosaico fosse una fantasia – una visione oggi sostenuta da alcuni storici – è lo scetticismo portato al punto del fanatismo, una vandalizzazione della storia umana. Mosè era al di là del potere di invenzione della mente umana. (31)
Gli scettici sostenevano che Davide sia stato un mito perché non erano mai state scoperte prove a conferma della sua esistenza.
- Davide era il re tramite il quale sarebbe venuto il Messia.
- Davide è l’autore della maggior parte dei Salmi.
- Davide stabilì Gerusalemme come capitale di Israele.
Tuttavia, nel 1993 gli archeologi hanno scoperto una lastra di pietra del nono secolo a.C. con le iscrizioni “Re di Israele” e “Re della casa di Davide”. Gli studiosi ritengono che questa “iscrizione di Tel Dan” fornisca una solida prova dell’esistenza di Davide. (32) Inoltre, due archeologi ritengono di aver portato alla luce di recente il palazzo e il magazzino di Davide, datati al suo tempo. (33)
Johnson osserva che lo scetticismo biblico dei critici tedeschi del XVII-XIX secolo si sta continuamente assottigliando sotto i colpi di vanga dell’archeologo. Il processo mediante il quale gli ebrei si stabilirono per la prima volta nell’antica Palestina, soggiornarono in Egitto e poi conquistarono Canaan è stato portato alla luce a poco a poco nel corso dell’ultimo mezzo secolo e ora è illuminato, anche se solo debolmente, dall’archeologia.
Alcuni eventi dei libri di Esodo e Giosuè, una volta liquidati dai critici biblici come del tutto immaginari, sono stati ora confermati dal lavoro di studiosi come GE Wright sull’antica Sichem, di Kathleen Kenyon su Gerico, JL Starkey su Lachish, Yigael Yadin su Hazor, James Pritchard su Gabaon, per citare solo cinque casi clamorosi.
… è ora possibile vedere gran parte della scrittura storica contenuta nei libri di Samuele, Re e Cronache, che costituisce la storia più bella e più affidabile di tutto il mondo antico, al pari delle migliori opere dei Greci, come Tucidide. (34)
Queste recenti scoperte hanno costruito una prova molto più convincente dell’affidabilità storica dell’Antico Testamento. (Per ulteriori informazioni sull’affidabilità dell’Antico Testamento, vedere http://bibleandarchaeology.blogspot.com/)
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