Uno scettico esamina le prove
Il giornalista inglese Frank Morison credeva che la resurrezione di Gesù fosse un mito e iniziò le ricerche per scrivere un libro che dimostrasse la sua tesi. Morison voleva sapere cosa accadde realmente per trasformare i seguaci di Gesù e avviare un movimento che ebbe un impatto così profondo sul nostro mondo.
Egli realizzò che c’erano cinque possibili spiegazioni:
- Gesù non è veramente morto sulla croce.
- Il corpo di Gesù fu trafugato.
- I discepoli avevano le allucinazioni.
- Il racconto è leggenda. O,
- è successo davvero.
Morison iniziò a esaminare i fatti con pazienza e imparzialità per vedere dove lo avrebbero condotto.
1. Gesù era veramente morto?
Morison voleva innanzitutto verificare che Gesù fosse veramente morto quando fu posto nella tomba. Egli apprese che la morte di Gesù fu considerata una realtà per quasi 1800 anni. Poi circa 200 anni fa, alcuni scettici postularono che Gesù non morì sulla croce, ma semplicemente perse conoscenza e fu rianimato dall’aria fresca e umida della tomba. Questa divenne nota come la “teoria dello svenimento”.
Morison si chiese se Gesù potesse essere sopravvissuto alla croce e studiò sia la storia contemporanea ebraica che romana e scoprì i seguenti fatti a sostegno della morte di Gesù:
- Tutti i resoconti affermano che morì.
- Pilato verificò che morì.
- Nessuno dei testimoni oculari contestò in vita la sua morte.
- Gli storici secolari e contemporanei, Luciano, [5] Giuseppe Flavio, [6] e Tacito [7] citarono la sua morte come un dato di fatto.
Morison si convinse che Gesù era veramente morto, un fatto quasi universalmente accettato come vero da studiosi e storici di fama.[7]
Morison concluse: “Che Gesù Cristo sia morto sulla croce, nel pieno senso fisico del termine … mi sembra essere una delle cose certe della storia.” [8]
Ma forse il corpo di Gesù fu trafugato?